I fatti, il giornalismo e la polarizzazione

La polarizzazione è un fenomeno devastante, che mette in discussione il primato del fatto e trasforma l’opinione pubblica in tifosi

È morto dopo che ha fatto il vaccino

Na cosa sola volevo di’: il numero di persone che moriranno dopo aver fatto il vaccino per il Covid, aumenterà. Non è questione di sicurezza del vaccino, off course! È un qualcosa che sta a metà tra il destino degli esseri umani (ad un certo punto si muore) e la legge dei grandi numeri.

Botteri? Lo shaming è Striscia

Scopro, con notevole ritardo, che il caso Botteri nasce da Striscia la Notizia. La risposta più intelligente è quella che ha dato la stessa giornalista, ad avercene….Da persone come lei abbiamo solo da imparare. Devo anche dire che fa anche un po’ specie questo effetto bandwagon da solidarietà da social network, quando Striscia ha costruito… Continua a leggere Botteri? Lo shaming è Striscia

Pansa, Besozzi e l’informazione commodities

Quello che segue è un articolo scritto per il sito dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna. L’informazione è sempre più considerata una commodities, merce indistinta, con poca attenzione alla qualità del contenuto e al produttore.  Una situazione che chiama in causa la responsabilità dell’intera società, figlia anche della digital transformation e dei modi diversi di fruizione dei… Continua a leggere Pansa, Besozzi e l’informazione commodities

Da influencer marketing a product placement

Che fine ha fatto l’influencer? Può bastarci la modella che indossa un costume da bagno, l’ex gieffina con il bibitone dimagrante sul comodino, una Kardashian con la cola, il tweet dal convegno deove la banca presenta la nuova app o Cristiano Ronaldo con i boxer su Instagram, per dire influencer marketing?

Sempre meglio lavorare

Abbiamo sognato i grandi reportage leggendo L’Europeo dei grandi inviati, abbiamo coltivato il fuoco sacro del mestiere, che non si spegne mai, e siamo finiti – chi più chi meno – a riempire pagine, a fare desk, a cercare storie che vanno sul web, a dare da mangiare di continuo alla bestia affamata dell’informazione, che… Continua a leggere Sempre meglio lavorare

L’informazione sui mondiali di calcio senza Italia

Mi ha colpito l’approccio dei media ai mondiali di Russia senza Italia: molto più analitico e meno emotivo, più giornalistico e meno tifoso. Mi è venuto in mente che se i media raccontassero con lo stesso approccio il fenomeno dell’immigrazione, almeno gli isterismi e le urla si ridurrebbero sensibilmente. Con questo non dico che si… Continua a leggere L’informazione sui mondiali di calcio senza Italia

Informazione: più info, meno tainment

Ma il professor Paolo Becchi veniva invitato nei talk show televisivi in quanto personagggio eccentrico e presunto portavoce del pensiero di Beppe Grillo o perchè aveva da dire cose intelligenti o significative per il pubblico? Non vi sembri peregrina la domanda alla quale, mea culpa, confesso di non saper rispondere ma mi serve da spunto… Continua a leggere Informazione: più info, meno tainment

I siti dei giornali non sono il sito del giornale

Facciamocene una ragione, io per primo: i siti dei giornali non sono la versione web del giornale. Sono tutt’altra cosa, condividono testata e direttore, ma sono un prodotto editoriale diverso, con una propria linea editoriale, propri obiettivi e posizionamento. Il giornale di carta è quella cosa che ti svegli la mattina, vai in edicola, lo… Continua a leggere I siti dei giornali non sono il sito del giornale

I brand possono sconfiggere fake news e clickbait

Si  pubblicano fake news per due grandi motivazioni: economiche o politiche. Che le fake news stiano diventando uno strumento di lotta politica (un approfondimento di due studiosi dell’università di Stanford su fake news e elezione di Trump) è un dato acclarato e un problema di inquinamento del confronto democratico e della stessa convivenza. E’ una… Continua a leggere I brand possono sconfiggere fake news e clickbait